
Magnus Tractatus de Levitate et Aeriis
Compilato da Magister Giacordo da Eskir di Ponente
e Theophraste da Eskir di Ponente del Consorzio d’Alabastro
TOMO PRIMO
STAMPATO A ESKIR DI PONENTE,
Presso M.H.T Via Da Themis-Vendavel
accanto la Grande Biblioteca
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Con l’approvazione e la lode del
Magister Rettore del Consorzio
INTRODUZIONE
Nel secondo volume dedicato all’ELEVAZIONE DEL CORPO, abbiamo spiegato i principi dell’elevazione dei corpi solidi e fluidi e abbiamo dimostrato come, contrariamente a quanto sostienuto dal Metodo dei Limiti Aerei, sia possibile dare a ogni corpo una densità che permetta la sua elevazione e il suo sviluppo nelle sfere aeree. Dimostrato dunque quanto sia assurdo questo secondo metodo se comparato alle nostre opere preferite, svilupperemo nel presente tomo le tecniche e le applicazioni dei principi di levitazione e antigravità applicati alle scienze pratiche e quanto sia facile trovarsi in errore quando si considerano i limiti apparenti della massa e del principio di caduta.
Poiché l’osservazione della Natura ci rivela che il volo dinamico obbedisce alle regole che abbiamo precedentemente enumerato e spiegato, spetta all’uomo che ha saputo liberarsi dagli imperativi naturali creare i propri principi di movimento nelle sfere aeree. Le conoscenze accademiche sulla propulsione saranno ricordate al lettore nella prima parte di questo libro, prima di sviluppare le nostre teorie su come mantenere la vita umana in cielo e sugli innegabili benefici di una tale impresa.
Gli stati stazionari sono profondamente sconosciuti al modello naturale. Tutta la natura è movimento. Anche gli uccelli in volo non possono mantenere questo stato per l’eternità e possono riposare solo temporaneamente con l’aiuto delle correnti d’aria. Fissare un tale stato richiederebbe o di liberarsi per sempre da qualsiasi principio di attrazione, il che è del tutto impossibile, o di sviluppare energie sufficienti per annullare l’effetto di tali principi e quindi compensare le loro forze con altre di pari entità.
Tali ricerche intraprese da studiosi e ricercatori visionari sono rimaste finora senza risultato, ma il nostro lavoro ci permetterà certamente di ottenere una sintesi di questa sapienza passata per superare finalmente le contraddizioni illusorie che derivano da una scarsa conoscenza delle dinamiche del vento e dei corpi in sospensione, e anche da una mancanza di fiducia nelle potenzialità dello spirito umano quando si tratta di prevedere, non solo la sua elevazione ma anche la sua definitiva e sostenibile conquista degli spazi eterei per stabilirvi infine dimora.
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