Questa tribù delle regioni immote vive nel grande deserto a est di Ananda d’Orpimento. I suoi membri vivono lontano dalle rotte delle carovane e non si mescolano quasi mai con la popolazione delle città e dei villaggi, preferendo l’ambiente sicuro dei vulcani spenti del deserto.
Misteriosamente soprannominati “Mangiatori di sogni” dai nomadi e dalla gente del posto, gli sciamani del deserto di bronzo vedono i vulcani come luoghi sacri e incarnazioni millenarie delle forze divine. Possiedono un dialetto unico al mondo, che l’alchimista Jezebel da Eskir definito così:
“Un linguaggio ispirato al suono delle pietre e delle rocce che li circondano. Tutto questo dialetto si basa sulla sacralità della pietra, della geologia come lingua primordiale del mondo.”